Dopo i problemi che lo hanno afflitto in qualifica, Will Power reagisce alla grande e conquista la vittoria nella seconda gara della stagione della IZOD IndyCar Series in programma sul Barber Motorsports Park. Il pilota australiano, alla sedicesima vittoria in carriera, ha impresso un gran ritmo per tutta la gara, riuscendo così a rimontare dalla nona posizione in griglia. Per il terzo anno consecutivo, Scott Dixon ha chiuso al secondo posto, precedendo il poleman Helio Castroneves, che negli ultimi giri è riuscito a resistere agli attacchi di Graham Rahal, quarto al traguardo davanti al rookie Simon Pagenaud.
La partenza è tranquilla e tutti passano indenni dalla prima curva, ma Alex Tagliani si blocca in pista per un problema tecnico provocando così la prima caution della giornata. Al restart al quarto giro, Dixon tenta invano di scavalcare James Hinchcliffe per il secondo posto, mentre Mike Conway finisce largo lasciando la quarta posizione a Rahal. Il terzetto di testa allunga sul resto del gruppo, dove si fa notare Sebastien Bourdais, che comincia a recuperare posizioni. I primi piloti a rientrare al pit per la prima sosta sono Oriol Servia al giro 14, Marco Andretti al giro 15, e Dario Franchitti, che si trova in diciassettesima posizione, al giro 17. Al giro 25 si ferma Castroneves, mentre il giro successivo è il turno di Hinchcliffe e Dixon, che ha una migliore sosta ed esce dal pit in testa davanti a Castroneves, Hinchcliffe, Rahal e Tony Kanaan. Power, che a differenza degli altri monta le gomme più morbide, comincia una serie di giri veloci che lo portano a raggiungere e scavalcare Kanaan ed avvicinarsi al resto del gruppo di testa, mentre Dixon aumenta il suo vantaggio fino a 4 secondi su Castroneves. Alle spalle dei primi si accendono diverse battaglie e si vedono diversi sorpassi: Franchitti passa prima Takuma Sato per il quindicesimo posto e poi EJ Viso per il quattordicesimo, Simona de Silvestro fa lo stesso con Justin Wilson per il ventunesimo.
La seconda fase di pit stop inizia dopo il quarantesimo giro: i primi a fermarsi sono Power, Ryan Hunter-Reay (che perde diversi secondi per un problema nel cambio della gomma posteriore sinistra), Bourdais e Marco Andretti, seguiti a distanza di un giro da Conway, al giro 43 da Kanaan e Franchitti, Hinchcliffe al giro 44, Rahal al giro 45, Dixon al giro 47 e Castroneves al giro 48. Alla fine della sequenza di pit stop, Dixon si ritrova in testa con un secondo di vantaggio su Power. Al giro 52 si ritira Sato, a causa di un problema alle ruote posteriori, mentre pochi giri dopo Kanaan è costretto a rientrare ai box a causa di un problema ad un ammortizzatore che gli fa perdere due giri. Il distacco tra Dixon e Power si modifica ad elastico, con il neozelandese che prima allunga e poi si vede riavvicinato dall’australiano, mentre dietro i più in palla sembrano essere Andretti e Hunter-Reay, che salgono rispettivamente all’ottavo e al nono posto. Il primo a rientrare per l’ultimo pit è Power, al giro 65, un giro prima di Dixon e Hinchcliffe, e sale così al primo posto. Al giro 68 esce la seconda caution della giornata, dopo che tutti hanno effettuato la loro sosta, a causa del testacoda di Katherine Legge. La classifica vede Power primo davanti a Dixon, Castroneves, Hinchcliffe, Rahal, Pagenaud, Conway, Andretti, Bourdais e Hunter-Reay. Al restart al giro 74 le prime posizioni rimangono intatte, mentre dietro Rahal e Pagenaud superano Hinchcliffe e Rubens Barrichello sale al nono posto. Power e Dixon allungano, mentre alle loro spalle si accende una bella lotta tra Castroneves, Rahal e Pagenaud per l’ultimo posto sul podio. Hinchcliffe e Conway mantengono rispettivamente il sesto e settimo posto, mentre Barrichello sale all’ottavo e Bourdais al nono; negli ultimi giri Franchitti comincia una rimonta dalla quattordicesima posizione, superando in sequenza prima Servia, poi JR Hildebrand e quindi Hunter-Reay, ed infine all’ultima curva Andretti conquistando il decimo posto finale.
Nella gara della Firestone Indy Lights Sebastian Saavedra (AFS Racing/Andretti Autosport) ottiene la quarta vittoria in carriera precedendo i due piloti del Sam Schmidt Motorsports Tristan Vautier e Esteban Guerrieri.
Classifica finale:
1. (9) Will Power, Dallara-Chevrolet, 90, Running
2. (3) Scott Dixon, Dallara-Honda, 90, Running
3. (1) Helio Castroneves, Dallara-Chevrolet, 90, Running
4. (8) Graham Rahal, Dallara-Honda, 90, Running
5. (10) Simon Pagenaud, Dallara-Honda, 90, Running
6. (2) James Hinchcliffe, Dallara-Chevrolet, 90, Running
7. (4) Mike Conway, Dallara-Honda, 90, Running
8. (14) Rubens Barrichello, Dallara-Chevrolet, 90, Running
9. (17) Sebastien Bourdais, Dallara-Lotus, 90, Running
10. (18) Dario Franchitti, Dallara-Honda, 90, Running
11. (13) Marco Andretti, Dallara-Chevrolet, 90, Running
12. (11) Ryan Hunter-Reay, Dallara-Chevrolet, 90, Running
13. (26) Oriol Servia, Dallara-Lotus, 90, Running
14. (12) Ryan Briscoe, Dallara-Chevrolet, 90, Running
15. (5) JR Hildebrand, Dallara-Chevrolet, 90, Running
16. (20) James Jakes, Dallara-Honda, 90, Running
17. (15) Josef Newgarden, Dallara-Honda, 90, Running
18. (7) EJ Viso, Dallara-Chevrolet, 89, Running
19. (19) Justin Wilson, Dallara-Honda, 89, Running
20. (21) Simona de Silvestro, Dallara-Lotus, 89, Running
21. (6) Tony Kanaan, Dallara-Chevrolet, 89, Running
22. (23) Ed Carpenter, Dallara-Chevrolet, 88, Running
23. (24) Katherine Legge, Dallara-Lotus, 85, Running
24. (16) Takuma Sato, Dallara-Honda, 52, Mechanical
25. (22) Charlie Kimball, Dallara-Honda, 45, Mechanical
26. (25) Alex Tagliani, Dallara-Lotus, 0, Mechanical
Marco Strazzulla
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