E’ Dario Franchitti il vincitore della edizione n.96 della 500 Miglia di Indianapolis, che vale per lui il terzo successo personale in questa corsa. Il pilota scozzese è riuscito a resistere nel finale ad un attacco disperato di Takuma Sato alla prima curva dell’ultimo giro. Il giapponese ha rischiato troppo, perdendo il controllo della vettura e finendo a muro. Franchitti ha così potuto concludere il giro finale in regime di caution, precedendo il compagno di squadra Scott Dixon e Tony Kanaan. E’ stata una edizione della 500 Miglia di Indianapolis da record, con il maggior numero di cambi di leadership della sua storia (35), e l’edizione più calda, disputata con un temperatura dell’aria di circa 35°.
Il via avviene con una allineamento quasi perfetto, e Ryan Briscoe riesce a non farsi beffare e chiude il primo giro in testa. I primi giri vedono l’australiano e James Hinchcliffe scambiarsi un paio di volte la testa della corsa. Al giro 10, proprio mentre stanno vessere doppiati, i due piloti Lotus vengono invitati a fermarsi, e termina così la gara di Simona de Silvestro e Jean Alesi. Al giro 13 arriva la prima caution della giornata, dovuta al testacoda di Bryan Clauson. Il giovane rookie riesce ad evitare il contatto contro il muro e a continuare la sua corsa, che comunque durerà soltanto per un’altra trentina di giri. Tutti i piloti ne approfittano per effettuare il primo pit stop, con Hinchcliffe che mantiene la testa della corsa. Franchitti viene tamponato da EJ Viso finendo in testacoda. Lo scozzese piomba così in ventinovesima posizione, subito dietro a JR Hildebrand, che uscendo dal pit si ritrova la strada ostruita dalla vettura di Franchitti in testacoda. Al restart, prende la testa prima Briscoe e poi Marco Andretti, che comincia ad allungare, mentre da dietro pian piano risalgono Takuma Sato e Dixon. Costretto a fermarsi in regime di bandiera verde per una foratura, Oriol Servia perde un giro rispetto al gruppo di testa. Al giro 50, dopo la seconda fase di pit stop, Andretti continua a guidare con circa un secondo di vantaggio su Dixon (partito 15°). Seguono Hinchcliffe, Sato, Briscoe, Will Power e Kanaan. La rimonta di Franchitti continua e al giro 60 scavalca Briscoe per la quinta posizione, mentre Sato passa Hinchcliffe per la terza. Immediatamente dopo la terza fase di pit stop, Power e Mike Conway, che era risalito fino all’ottava piazza, entrano in contatto. Conway era appena tornato in pista dopo un pit-stop disastroso in cui aveva colpito due dei suoi meccanici perdendo secondi preziosi e danneggiando l’ala anteriore. Al momento del restart, Andretti è primo davanti a Dixon, Franchitti, Sato, Briscoe, Hinchcliffe, Ryan Hunter-Reay, Kanaan, Graham Rahal ed Helio Castroneves.
Due giri dopo è Ana Beatriz che tocca il muro, provocando la terza caution della giornata. Andretti, Kanaan, Hinchcliffe, Briscoe, Sato, Castroneves, Townsend Bell, Rubens Barrichello e Ed Carpenter decidono di uscire dalla normale sequenza di pit stop e rientrano ai box, mentre Dixon, Franchitti, Hunter-Reay, Rahal, Charlie Kimball, Justin Wilson, Hildebrand e James Jakes restano fuori e si portano nelle prime posizioni. Al restart i due piloti Ganassi allungano, mentre risale rapidamente Sato che si porta in terza posizione. Hunter-Reay è il primo a rifornire al giro 112, ma pochi giri dopo la sua vettura comincia a rallentare per problemi tecnici. Dopo che tutti hanno effettuato il loro pit stop, al giro 130, Sato conduce davanti a Franchitti, Dixon, Andretti, Rahal, Hildebrand, Kimball, Bell, Castroneves e Hinchcliffe. Un problema ad una gomma costringe Andretti ad anticipare la sua sosta al giro 144, perdendo il giro rispetto ai leader, insieme ad Hildebrand e Bell. Il giro seguente, Sebastian Saavedra si ferma lungo la pista uscendo dai box e provoca una nuova caution. Tutti ne approfittano per la sosta, consentendo ad Andretti, Hildebrand, Bell e Servia di tornare nel giro del leader. Al restart, Franchitti prima e Dixon poi scavalcano Sato e si portano nelle prime due posizioni, scambiandosele varie volte nei giri seguenti. Dietro, prima Justin Wilson e poi Kanaan passano Hinchcliffe per la quarta e quinta posizione.
Nuova caution al giro 163, quando Josef Newgarden si ferma lungo la pista. Tutti i piloti ne approfittano per effettuare il loro ultimo pit stop. Hinchcliffe arriva troppo lungo alla sua piazzola di sosta e perde secondi preziosi scivolando fuori dalla top 10, mentre Dixon esce in testa davanti a Franchitti, Sato, Wilson, Kimball, Kanaan, Carpenter, Briscoe, Barrichello e Castroneves. Al momento del restart, al giro 171, Franchitti passa Dixon, mentre Sato è passato in sequenza da Wilson, Carpenter e Kanaan. Carpenter e Wilson si scambiano due volte la posizione al giro 178, prima che l’americano finisca in testacoda provocando la sesta caution della giornata. Al momento del restart, al giro 184, Kanaan ha una incredibile ripartenza che lo proietta in testa per un giro, prima di essere passato da Franchitti. A quindici giri dalla fine, la classifica vede lo scozzese primo davanti a Kanaan, Briscoe, Dixon, Sato, Wilson, Hinchcliffe, Andretti, Servia e Barrichello. Al giro 187 Kanaan torna in testa, proprio mentre Andretti finisce a muro. A sei giri dalla fine avviene la ripartenza, con Franchitti che si porta in testa davanti a Dixon. Sato sembra il più in forma e al penultimo giro tenta con successo un sorpasso azzardato alla prima curva su Dixon. Il giro dopo tenta la stessa mossa su Franchitti, ma questa volta gli va male e finisce a muro. In regime di caution, Franchitti chiude davanti a Dixon e Kanaan. Servia conclude una incredibile rimonta finendo quarto, davanti al polesitter Briscoe, ad Hinchcliffe, Wilson, Kimball, Bell e Castroneves. Undicesimo Barrichello.
Marco Strazzulla
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