Dopo 6 anni di attesa, un pilota americano vince il titolo della IZOD IndyCar Series. Grazie al quarto posto ottenuto nella MAVTV 500 INDYCAR World Championships disputata sull’Auto Club Speedway di Fontana, California, Ryan Hunter-Reay ha infatti conquistato il suo primo titolo nella categoria. Presentatosi al via con 17 punti di svantaggio da Will Power, Hunter-Reay ha approfittato dell’errore del pilota australiano, finito a muro proprio mentre i due battagliavano per il 13° posto, pochi giri dopo aver effettuato il loro primo pit stop. La gara, fino a quel momento, era andata avanti senza caution, e i due piloti stavano per essere doppiati dal gruppo di testa, guidato da JR Hildebrand (poi rallentato da un contatto contro il muro che gli ha danneggiato una sospensione, facendogli perdere due giri). A quel punto, il Team Penske ha cercato di sistemare la vettura di Power e farlo ripartire con una settantina di giri di distacco per permettergli di superare EJ Viso, ritiratosi 11 giri dopo. Con questa mossa, Power è riuscito a guadagnare due punti in più costringendo Hunter-Reay ad ottenere almeno il quinto posto e non più il sesto. Con una vettura non al top, Hunter-Reay ha cominciato a risalire, approfittando soprattutto di una buona efficacia del suo mezzo nei primi giri con le gomme nuove e nei restart. A lungo in sesta posizione dopo metà gara, il momento della svolta è arrivato ad un ventina di giri quando il motore di Alex Tagliani, in lotta per la vittoria nel gruppo dei primi 5, è esploso permettendo al pilota dell’Andretti Autosport di entrare in zona titolo. Un restart aggressivo ha permesso ad Hunter-Reay di salire al terzo posto alle spalle di Ed Carpenter e Dario Franchitti in lotta per la vittoria della gara, fino a quando Tony Kanaan ha perso il controllo della sua vettura ed è finito a muro al giro 242. Invece di un normale restart, il direttore di gara Beaux Barfield ha fatto uscire la bandiera rossa (seguendo più uno stile NASCAR che non una consuetudine della IndyCar, che non prevede una mossa del genere), una decisione che ha causato un po’ di sgomento sul muretto dell’Andretti Autosport. Al restart, a 6 giri dalla fine, Hunter-Reay si è ritrovato così sotto la pressione di Scott Dixon e Takuma Sato, ma anche di Helio Castroneves e Graham Rahal, gli unici con gomme nuove ed in rapida rimonta dal fondo del gruppo. La situazione si risolve al penultimo giro, quando Sato finisce a muro e la corsa termina in regime di caution. La gara viene vinta da Carpenter, che supera Franchitti una curva prima dell’incidente di Sato, ed Hunter-Reay chiude così quarto e campione, il primo americano dopo Sam Hornish jr. Per l’Andretti Autosport si tratta del quarto titolo, dopo quelli di Tony Kanaan (2004), Dan Wheldon (2005) e Dario Franchitti (2007).
Nella Firestone Indy Lights, Tristan Vautier ha vinto il titolo anch’egli grazie al quarto posto, chiudendo con otto punti di vantaggio sul compagno di squadra al Sam Schmidt Motorsports Esteban Guerrieri, terzo in gara dietro a Carlos Munoz (Andretti Autosport) e David Ostella (Team Moore Racing).
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