Heikki,l’anno scorso appena sei stato ingaggiato, hai detto che non avresti mai accettato questa sfida con la consapevolezza di fare da seconda guida a priori. Che trattamento ti aspetti da parte del tuo nuovo team?
HK: Non sarei mai venuto qui in questa scuderia per fare la comparsa. Voglio avere uno stesso trattamento di pari opportunità ed avere l’occasione di lottare per il titolo se sarà possibile.Sono venuto in Mclaren perchè è un team che può garantire la stessa attenzione ad entrambi i piloti senza favoritismi. E la Mclaren spesso lotta al vertice per vincere.
Non si sa mai cosa ti aspetta nel corso della stagione, ma quando sei appena all’inizio hai tante aspettative ed è lecito avere il pensiero di lottare alla pari con Lewis, ed è tempo di creare una solida relazione di professionalità con la squadra e renderla cementata quanto più possibile. Poi vedremo quello che ci riserverà il futuro. Ripeto ,sono consapevole di essere trattato alla pari.
Cosa pensi dell’abolizione dei vari aiuti alla guida? Alcuni piloti dicono che sarà pericoloso correre senza traction control con la pioggia battente, come in Giappone lo scorso anno. Possiamo sapere la tua opinione?
HK: Non sono d’accordo. Ho sempre creduto che la F1 sia già abbastanza pericolosa e senza TC e limitazioni al motore sarà un pochino più difficoltoso, ma tutti si adatteranno abbastanza velocemente. .Tutto questo gioverà allo spettacolo ed ai risultati finali. Vedremo più errori, perchè sarà più facile commetterli, ma a parte questo non penso cambierà molto. Non succederà una rivoluzione.
Come ti sembra il tuo nuovo compagno di squadra?
HK: Certamente saremo competitivi e farò il possibile per batterlo in pista. Ma non sarà cosi’ facile visto come ha guidato l’anno scorso. Lui ha dimostrato fin da subito , fin dal debutto di poter avere la consapevolezza addirittura di vincere il titolo, ma io lavorerò con le persone che mi saranno vicino, i miei ingegneri di pista e con il resto della squadra per cercare di fare del mio meglio e riuscire a batterlo. Loro possono garantirmi tutto questo se lavoreremo in armonia.
Alla fine della giornata di lavoro, qualunque cosa accada in pista, spero potremo ritrovarci insieme in compagnia a sorridere di quanto avvenuto in competizione , ripensando a nostri eventuali errori e prenderla con leggerezza oppure a festeggiare per risultati importanti. Prendo a prestito le sue stesse parole: dobbiamo far crescere il team, il nostro lavoro, ha una mera finalità contributiva in primis per questo obiettivo. Dobbiamo farlo insieme. Ed è qeullo che faremo assieme anche a Pedro e Gary.
Io mi trovo bene con Lewis, conosco lui e la sua famiglia da tanti anni dai tempi del kart. Possiamo essere una coppia vincente assieme, ma dobbiamo mettere davanti il bene del team e sarà allora che non ci saranno problemi.
Lewis conosce la scuderia da ben dieci anni. Sarà uno svantaggio? Pensi che dovresti accellerare le tappe per farti conoscere meglio dai tuoi uomini per costruire fin da subito un rapporto di fiducia?
HK: Bè si, sicuramente è la cosa prioritaria da fare in questo lasso di tempo da qui fino a Melbourne. Ad essere sincero, ho iniziato fin da quando ho firmato il contratto. Il giorno dopo ero in fabbrica e facevo spesso domande per conoscere l’ambiente e il metodo di lavoro della squadra. Si certo io devo migliorare sotto questo punto di vista, perchè parto da zero rispetto a Lewis. Lui conosce già l’ambiente ampiamente. Devo trovare la mia metodologia di lavoro e lavorare sodo per riempire queste lacune fin da subito. Nelle prime gara dovrò essere già integrato appieno. Intanto appena la gli uomini del team hanno saputo del mio ingaggio mi hanno salutato con grande entusiasmo. Questo è un ottimo punto di partenza.
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