Classe: 1993. Classe alla guida: tanta. Stiamo parlando di Kevin Giovesi, una delle rivelazioni di questi test invernali della serie cadetta. Il pilota di Rho si è messo in luce domando i 630 cv della Dallara-Renault della scuderia Lazarus, rimanendo costantemente dentro, o subito fuori, la top ten. Non male per un rookie che viene dalla scomparsa F.3 Italia, a dimostrazione di quanto sia formativa la terza serie. Kevin non si è fatto intimidire nemmeno dall’acqua che scendeva copiosa a Barcellona nell’ultima sessione di test collettivi, rimanendo nella top ten e tenendosi dietro piloti blasonati con parecchia esperienza.
Abbiamo deciso di farci una chiacchierata a 360° per conoscere meglio chi è questo talentuoso pilota.
Parlando in generale, come ti sei trovato in questi test con la GP2. Parlaci delle tue sensazioni con la vettura, il team Lazarus e l’ambiente della serie cadetta.
“Con la GP2 ho trovato un buon filing già dalla prima uscita che ho fatto a Barcellona lo scorso novembre. I 630 cv di potenza non mi hanno fatto paura, anzi, dopo 20 giri ti sei già abituato e se te ne dessero altri 100 li sfrutteresti tutti. La parte più difficile da sfruttare su una macchina così veloce sono freni e gomme: una volta capiti questi hai la chiave per andar forte. Con il team Lazarus sta nascendo un buon rapporto e penso che l’affiatamento aumenterà con il passare del tempo. Conto tanto su di loro perché penso che sia un team che deve ancora dimostrare quello che vale. Dell’ambiente della GP2 ti posso dire che è tutto più professionale della F.3. In F.3 oserei dire che i piloti possono fare tutto quello che vogliono, qui invece quello che fa il pilota è deciso dalla FIA e soprattutto dal team.”
Cosa ne pensi della carenza di piloti italiani al vertice? Da diretto interessato, quali pensi siano le cause ed i rimedi per porre fine a questa situazione?
“Io penso che la carenza di piloti italiani sia dovuta dalla crisi finanziaria che sta attraversando anche l’Italia ed anche alla non corretta gestione della CSAI che non aiuta per niente i piloti italiani ,al contrario di altri Stati, come il Venezuela.”
Cosa pensi della fine della F.3 Italia, dove tu stesso hai militato?
“La F.3 Italia era una buona categoria dove crescere, dove io stesso ho imparato molte cose. Purtroppo una cattiva organizzazione ha fatto si che ha chiuso.”
Twitter: @AlessandroRoca
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