A cura di Ermanno Frassoni
Archiviate le bizze meteo dei Pirenei, frutto di una primavera appena agli inizi, il «circo» della Euro-Racecar Nascar Touring Series prepara le valigie in direzione Francia centrale, più precisamente verso l’accogliente Borgogna, terra di vini pregiati e di colline mozzafiato, dove nel weekend dell’11-12 maggio i protagonisti del campionato 2013 si ritroveranno per la disputa del secondo round stagionale sullo storico impianto transalpino di Dijon-Prenois.
La speranza di molti, lasciato il Circuit Paul Armagnac di Nogaro, è che il fine settimana di scena sull’impianto che ospitò sei Gran Premi di Formula 1 tra il 1974 e il 1984 si dipani in modo più lineare, con buona pace di chi, vedi tra gli altri l’italiano Gabriele Volpato, iscritto nella divisione Open, non disdegnerebbe il ripetersi di una tenzone agonistica sull’asfalto bagnato.
IL CIRCUITO. L’andamento sinuoso del Circuit de Dijon-Prenois non può non rimandare alla memoria l’immagine delle verdeggianti colline della Borgogna che quasi sembrano ondeggiare in un susseguirsi di campi coltivati e di vigneti a perdita d’occhio. Il mare è lontano, sostituito da un paesaggio intervallato da fiumi e torrenti pur nel trionfo del Plateau de Langres, ma chiunque pensi a Digione evocherà inconsciamente le varie fasi del leggendario duello tra la Ferrari di Gilles Villeneuve e la Renault di René Arnoux nell’infuocato Gran Premio di Francia del 1979, quindi il primo successo di un propulsore turbo (Jabouille sempre nel 1979) e, perché no, l’unica vittoria stagionale del campione del mondo Keke Rosberg in un 1982 segnato da tragiche perdite nel mondo della Formula 1. Gli ingredienti di base per una sfida all’altezza delle aspettative dei fans dell’Euro-Racecar dovrebbero pertanto favorire una sensazione da acquolina in bocca alla vigilia di una tappa potenzialmente in grado di tracciare una linea di demarcazione tra le aspiranti stars del race weekend e i cosiddetti comprimari.
ELITE. Il quesito è di semplice formulazione ma di difficile risposta: chi riuscirà a battere Ander Vilariño? Il forte pilota spagnolo, padre padrone della sgargiante Chevrolet Camaro #2 del TFT, ha infatti dominato Gara 1 e Gara 2 a Nogaro lasciando agli avversari soltanto le briciole. Tra i rivali più attesi meritano una segnalazione lo svizzero Yann Zimmer, driver della Camaro #64 del Gonneau/OverDrive divisa nei Pirenei con Volpato, Romain Iannetta di RDV Competition e Javier Villa dello Scorpus Racing. Da valutare attentamente le chances di Nicolò Rocca, reduce da un esordio tribolato nei Pirenei al volante della Chevrolet SS #19 dello Scorpus.
OPEN. L’australiano Josh Burdon, sorriso pronto e piede sopraffino, ha sbaragliato la concorrenza nella Nogaro 200 imponendosi in entrambe le gare affrontate in condizioni meteo diverse. Ha sorpreso favorevolmente il giovanissimo torinese Volpato, che anche grazie al supporto del team Gonneau/OverDrive, tra i più smaliziati della serie, e alle indicazioni impartite da Pistone Motorsport Management, è riuscito nell’impresa di completare un weekend in crescendo dall’ottavo posto di Gara 1 al terzo arpionato nell’insidiosa Gara 2. Per Gabriele una bella dimostrazione di maturità che andrà confermata sul suolo di Digione. Hanno ben figurato Anthony Gandon ed Enzo Pastor, seguiti da TFT, con Julien Goupy, portacolori di Rapido, pronto alla battaglia. Da scalare, però, c’è l’impegnativa «montagna» Burdon.
QUOTE ROSA. Folta la rappresentanza femminile nella Euro-Racecar 2013, che non si esclude possa addirittura aumentare. La Elite vede al via Carole Perrin e Nathalie Maillet, mentre nella Open si schierano Zihara Esteban e Caty Caly. Per il momento Maillet vince (di poco) la sfida con Perrin e la spagnola Esteban totalizza il medesimo punteggio di Caly al termine del round di Nogaro. Quale miglior arena, se non quella di Digione, per celebrare il secondo assalto delle ladies?
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