Il pilota francese Franck Montagny ha concesso una intervista ad autosport.com in cui si è dichiarato consapevole delle difficoltà di reperire un sedile da titolare per la stagione Indycar 2009. A detta dell’ex-collaudatore Renault F1, però, sono ancora aperte le possibilità di poterlo vedere al volante di una Dallara per la novantatreesima edizione della 500 Miglia di Indianapolis che si disputerà a fine Maggio, forse proprio nell’abitacolo di una Andretti-Green Racing. Tuttavia, il rovescio della medaglia è proprio la delusione di non poter guidare a tempo pieno nella serie oltreoceanica come invece sperato a lungo questo inverno.
Il pilota lo scorso anno ha fatto parte del programma della scuderia gestita dal figlio di Mario Andretti per il campionato American Le Mans Series ed ha testato la Dallara-Honda Indycar in Kentucky, nell’ovale di Sparta, e sullo stradale di Sebring in vista di un suo possibile ingaggio in Indycar. Nel corso della stagione appena passata lo si è visto anche sul secondo gradino più alto del podio, nella gara conclusiva della Champ Car a Long Beach al volante di una Forsythe Racing, la sua prima gara in assoluto nelle gare a ruote scoperte americane.
Con queste più che positive performances ha sperato di poter agguantare un valido sedile da titolare, ma con la conferma di Tony Kanaan, di Marco Andretti, di Danica Patrick e del “rookie of the year” Hideki Mutoh, le possibilità per l’ex pilota della Super Aguri si sono ridotte a quelle di veder Michael Andretti schierare una quinta AGR, opzione quanto mai improbabile a fronte della crisi economica che ha colpito pesantemente il motorsport internazionale. Si era vociferata anche una collaborazione AGR-Forsythe per il 2009 proprio per venire incontro alle esigenze del pilota e dello storico teams che ha abbandonato i giochi dopo la bancarotta del campionato ex-Cart, ma Gerry Forsyhte, proprietario della scuderia, sembra finora intenzionato a rinunciare al rientro nella stagione ventura. Per Montagny la pista è ancora aperta per quanto concerne il discorso “500 Miglia di Indianapolis”.
“Correre in America non è tanto facile quanto si pensi”- fa sapere il diretto interessato in una intervista recente – “Aleggia lo spettro della crisi, proprio come in Europa, e differentamente da quanto si pensi, gli Stati Uniti non sono rimasti immuni dalle difficoltà finanziarie globali. Penso di poter prendere parte al massimo a due appuntamenti se riusciremo a costruire un valido progetto, ma oggigiorno non posso confermare nulla di fondato. Sono ancora in contatto con la scuderia AGR e spero di poter dare il mio contributo, soprattutto nella gara dell’Indiana. Ci tengo veramente molto. Ho provato la vettura si su circuiti stradali che su ovali, le mie sensazioni sono state positive, gli uomini della squadra contenti. Quando si lavora cosi’ si colgono i frutti della fatica ed è sicuramente più facile dare un contributo valido alla squadra.Vedremo il da farsi”.
MN
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