Dan Clarke, l’ex-compagno di scuderia di Robert Doornbos nel 2007 nel team Minardi USA in Champ Car, è confidente circa un suo prossimo debutto nell’unica categoria regina a ruote scoperte rimasta in America, la Indycar Series. Il britannico, abbandonato alle sue sorti dopo la scelta da parte di Paul Stoddart di non partecipare nel campionato unificato, è rimasto lo scorso anno quasi disoccupato, senza un sedile fisso. Il pilota è impegnato in questo fine settimana con il team della Gran Bretagna nell’appuntamento di Taupo nel campionato per nazioni, la A1Gp Series, ma ha fatto già sapere che si tratta di un impiego di ripiego, in quanto la sua priorità è tornare quanto prima negli States ed assicurarsi un sedile da titolare in qualche team della Indycar.
“Vivo ancora ad Indianapolis, ed assieme al mio staff stiamo cercando di assicurarci un posto nella Indycar”- fa sapere ai microfoni di autosport.com- “Le opportunità quest’anno si sono rivelate correre queste gare di A1Gp, ma fare questa carriera non è la mia priorità. Dopo Taupo mi recherò nell’Indiana e continuerò a portare avanti le trattative con le scuderie che si sono fatte avanti. Nonostante l’economia abbia messo in stato di stallo l’intero motorsport io sono fiducioso, molti hanno o stanno perdendo il loro lavoro, il motorsport è un settore delicato, con alti costi e stressante sotto ogni punto di vista. Non è uno svago come molti credono, la situazione è realmente delicata. Io da parte mia devo solo rimboccarmi le maniche e lavorare sodo con impegno. Abbiamo degli sponsors che ci seguiranno nell’avventura se mi sarà data questa opportunità. Sono fiducioso sulla riuscita delle trattative”.
Dan Clarke ha debuttato in Indycar Series nel team Minardi nel 2006, quando la denominazione, poi ripresa a partire dal 2008, era HVM. Allora i tests più che positivi spinsero Keith Wiggins ad affiancarlo a Nelson Philippe. Tra le sue gare migliori nella stagione d’esordio l’appuntamento di Portland, dove si piazzò in settima posizione, la gara nell’aeroportuale di Cleveland dove battagliando con Mario Dominguez per la seconda posizione, terminò la sua gara al penultimo giro fuori pista. Ancora una prestazione convincente ma sfortunata a San Josè dove recuperò dalla nona posizione in griglia fino alla seconda, un podio a Denver ed una quarta posizione in uno dei pochi circuiti “veri” immersi nella natura rimasti imperturbati, quello canadese di Mont-Tremblant.
Riserbo assoluto, per ora, sui nomi delle scuderie coinvolte.
MN
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