In Formula 1, pochi argomenti vengono nominati e discussi quanto l’aerodinamica. Espressioni come “sporcare la scia”, ad esempio, sono ormai comuni del linguaggio della Formula1. Quante volte, poi, abbiamo sentito il commentatore durante la gara nominare delle parti della vettura, come I deviatori di flusso o Il diffusore?
Ma cosa significano veramente tutte queste espressioni? Cosa significa veramente comprendere l’aerodinamica di una Formula 1?
Rubriche
F1 story:”La storia della F1 in una classifica”
Stiamo in pieno clima mondiale di F1 e l’idea di inserire i migliori 100 piloti della storia di questa stupenda e nobile categoria, è davvero molto interessante. Ecco la classifica secondo il daily telegraph, ecco qui sotto nell’ordine inverso, dal centesimo al primo, tutta la storia e qui e se non siete d’accordo, volete commentare questo ranking, non perdete tempo e parliamone su www.eracemotorblog.it/forum.
N°5:”Spirit of America”
“Spirit of America” non è soltanto il nome di quei siluri terra a terra ideati dalla geniale mente di Craig Bleedlove per infrangere il record di velocità su terra, ma è ben altro. Tre parole, a contenere un significato che lega indissolubilmente l’identità nazionalista e patriottica di uno stato, diverso, ma allo stesso modo così pieno, esuberante di quella mentalità progressista forse accantonata troppo presto dagli europei. Lo spirito americano è tutt’altra cosa; sono anni che lo diciamo e tutte le volte, davanti alla capacità di promozione di un evento come la Daytona 500 o una Indy 500, rimaniamo folgorati da questa realtà lontana, sicuramente non copiabile perchè non intrinseca nel nostro essere, ma comunque idealizzabile.
Nuovo caso per “Chi l’ha visto”??
Che fine ha fatto la nuova vettura per la stagione 2008 della Euroseries 3000? Annunciata per la fine del 2007 , la versione aggiornata dell’ attuale monoposto (nuovi motore, cambio e aereodinamica) non è praticamente mai scesa in pista nella versione “completa”.
N°4:”La grande fuga della Dakar”
C’era un tempo in cui Dakar voleva dire Africa. C’era un tempo in cui il termine Africa significava “Hic sunt leones”. La natura servita per essere sfidata. Un uomo, peggio ancora se pilota, non può fermarsi all’evidenza, deve accelerare, gettare il cuore oltre l’ostacolo, atteaverso lo spazio infinitamente esteso. Col deserto non scherzi per una semplice questione di lotta per la sopravvivenza, ma a volte oltre alla sabbia c’è di più: bombe, attentati, il subbuglio di un popolo nomade, proprio come quello dei piloti stessi. Unica costante fra questi due mondi così distanti è la darwiniana legge di conservazione dei corpi. Correre la Dakar è una cosa strana, la metafora della vita stessa, orientarsi in un deserto senza intravedere la metà; affidandosi all’istinto da vivo e alla ragione quando più morto che vegeto.
Il dopo Honda: Mclaren Lamborghini-Chrysler
Nell’ Agosto 1993 si parlò di un connubio McLaren-Lamborghini. La stampa italiana annunciava che il team inglese stesse costruendo una vettura per la Chrysler. Non si trattò soltanto di un’ipotesi avallata senza fondamento, perchè gli americani volevano per davvero investire nel mondo della F1. Il risultato fu la nascita di una test-car.
Mauro Forghieri progettò un motore Lamborghini V12 che vide la competizione in F1 dalla stagione 1989.Inizialmente fu montato sulle vetture Lola-Larousse nel 1989-1990, e nel 1990 dalla Lotus. Nel 1991 nacque il team Lambo Modena e il propulsore divenne il motore del team ufficiale della casa italiana. Team che falli’ a fine stagione dopo l’abbandono dello sponsor ufficiale, i messicani della GLAS. La Ligier acquista la stessa fornitura per quell’anno, nel 1992 fu la volta della Minardi avvalersi dei potenti motori italiani. La Chrysler inizia ad investire sulla Lamborghini e un nuovo motore , più leggero fu prodotto nel 1993, e la stessa Larousse rimase coinvolta nell’affare italo-americano.
N°2:”MInKiA che cosa combini?”
E’ passato molto tempo dall’ultimo pettegolezzo e quindi è giunto il momento di mettere una pietra sopra al silenzio. Di cosa parliamo? Bhe, secondo voi? Questa rubrica nasce per essere lo spazio di chi delle corse in verita non gliene frega un fico secco. Qui si fa informazione spazzatura, un pò come quella di un certo telegiornale sul sesto canale televisivo. Mika Hakkinen ed Erja si lasciano! Si, avete capito bene, proprio quei due “sempre attaccati” alla fine del secolo scorso.
Anni ’70: La storia del team “Merzario”
Nell’odierna era della f1 ridotta a mero business dai guadagni facili, con budgets di milioni di dollari e stipendi vertiginosi, è facile scordarsi che soltanto 30- 40 anni orsono, correre un gran premio era una sfida che comportava uno sforzo immenso per i privati. Pensate ad un pilota che si ritrova senza sedile da titolare per l’anno successivo e aggiungete qualche sponsors che apporta un pò di denaro. Perchè non metterli assieme con in aggiunta meccanici di fiducia che possano lavorare alacremente ai box, un telaio cliente, dei motori (Cosworth) non troppo dispendiosi e disponibili immediatamente, e dei pneumatici Goodyear? . E infine che ne dite di assemblare il tutto per creare ex novo una scuderia ? O meglio ancora ,prendere carta e penna , alcuni fogli di ricambio in alluminio (quando oggigiorno però vanno di moda quelli in fibra di pre-carbonio), adeguarsi alle ultimissime tendenze in materia e progettare la propria vettura dal nulla? E fare proprio come Arturio Merzario soprannominato “il fantino” o il “cowboy italiano” per via del suo famoso copricapo.
Le vetture “fantasma”- Benetton Trussardi Middlebridge 1987
Nel 1986 debutta ufficialmente la Benetton dell’imprenditore veneto , dopo che la stessa azienda aveva negli anni addietro sponsorizzato prima la Tyrrell di Alboreto(1983) , l’Alfa Romeo (1984-1985) e la Toleman (1985).
La rivoluzione di Gordon Murray: Brabham BT 55
Per l’annata del 1986 il progettista della Brabham Gordon Murray diede vita alla BT55 che puntava ad introdurre diversi radicali cambiamenti ed innovazioni nel nome del design.