Ritorna sul Circuito di Monza la 4 Ore di Monza ELMS caratterizzata da continui colpi di scena fino alle ultime battute. Ha vinto la Oreca 07 del team G-Drive grazie all’equipaggio composto dal messicano Memo Rojas, dal giapponese Ryo Hirakawa e dal francese Léo Russel.
Sul secondo gradino del podio è arrivata l’Oreca 07b Dragon Speed condotta dallo svedese Henrik Hedman, dal francese Nicolas Lapierre e dal britannico Ben Hanley. Terza la Dallara P217 High Class Racing con i danesi Dennis Andersen e Anders Fjordbach.
In pole position era la Oreca numero 39 (team Graff), guidata in avvio dal francese Enzo Guibbert (suo il miglior tempo nelle qualifiche), che mantiene la testa dopo lo spegnimento dei semafori, lasciandosi alle spalle l’altra Oreca 21, del team Dragonspeed condotta dal connazionale Nicolas Lapierre. Seguono la Ligier JS P3 numero 32 dello svizzero Hugo de Sadeleer (Dragonspeed) e la Dallara P217 numero 47 (Cetilar Villorba Corse) con Giorgio Sernagiotto. Nei primi giri risale molte posizioni la Oreca numero 40 (Graff) con il britannico Richard Bradley che raggiunge perfino la seconda posizione: si ferma poi alla prima di Lesmo, riparte ma perde numerose posizioni. Bel duello, destreggiandosi in mezzo ai doppiati, fra la Dallara 47 e la 49, quest’ultima guidata dal danese Anders Fjordbach (High Class Racing).
All’ora di gara, è in testa de Sadeleer. Dopo varie soste ai box, a 2 ore e mezzo al termine, guida il gruppo la Oreca 21 con lo svedese Henrik Hedman, che poi perde posizioni. Prosegue il duello fra le Dallara, condotte ora da Roberto Lacorte e il danese Dennis Andersen, che vale il secondo posto. A metà gara permane un grande equilibrio fra le cinque vetture che si contendono le prime posizioni: sono racchiuse in poco più di quindici secondi. Prima è sempre un’Oreca, ma è la numero 22 guidata dal francese Léo Russel (G-Drive). Seguono la Oreca numero 21 con Hedman e la Dallara numero 47 con Lacorte. Quest’ultima, nei giri successivi, guidata da Andrea Belicchi, dopo aver fatto registrare numerosi giri veloci e dopo aver lottato anche con il portiere campione del mondo Fabien Barthez e la sua Ligier NSP217 numero 23, sale nelle prime posizioni.
Ad un’ora dalla conclusione la battaglia è ancora apertissima, con l’Oreca numero 22 in testa. Gli ultimi 60 minuti di gara vedono un’avvincente gara a 3, fra le due Oreca (la 22 guidata dal giapponese Ryo Hirakawa e la 21 dal britannico Ben Hanley) e la Dallara numero 49 con alla guida il danese Fjordbach. Si susseguono colpi di scena a ripetizione, fra soste per rifornimento e un drive through inflitto a Hirakawa che mantiene però la testa. Fjordbach, anche per un errore alla staccata alla Prima variante, deve cedere il secondo posto a Hanley che negli ultimi tre minuti vola per riprendere il giapponese. Hirakawa fa male i conti con il cronometro e per una manciata di secondi deve effettuare un ultimo giro finale con l’inglese che lo bracca destreggiandosi fra i doppiati. Alla fine l’Oreca del giapponese passa primo sotto la bandiera a scacchi per soli 2,2 secondi. A testimonianza di una gara e di un finale mozzafiato, dopo 132 giri, le prime tre vetture sono racchiuse in soli 7,2 secondi.
Vittorie nella categoria LMP3 per la Norma M30 del team Yvan Muller (equipaggio Capo/Creed) e nella LMGTE per la Ferrari 458 Italia del JMW Motorsport (equipaggio Smith/Fannin/Cocker).
Il programma prevedeva anche le gare del TCR International Series dove in Gara1 ai primi due posti si sono posizionate le due Honda Civic del team M1RA: vittoria per Roberto Colciago che ha preceduto il compagno di team, l’ungherese Attila Tassi. Terzo posto per la Seat Leon dello spagnolo Pepe Oriola (Lukoil Craft-Bamboo Racing).
Gara 2 si chiude con un entusiasmante duello fra lo svizzero Stefano Comini (Audi RS 3 LMS del Comtoyou Racing) e il vincitore di gara 1, Roberto Colciago (Honda Civic del team M1RA), ma ha la meglio il ticinese.
Photo Davide Crescenzi